La Dott.ssa Claudia Adamo di Open Minds ci fornisce utili consigli per imparare o insegnare a parlare una lingua straniera.
L’attenzione di molti genitori è oggi puntata sull’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere. Chi di noi ha cominciato a studiare le lingue da adulto, o comunque a scuola con modalità “tradizionali” ha sicuramente notato che …si fa molta fatica, e i risultati alle volte non sono brillanti!
Oggi la sensibilità su questo tipo di insegnamento è massima, tuttavia le modalità con cui i nostri bambini e ragazzi sono esposti alla lingua sono ancora datate: nelle scuole secondarie sono ancora tanti i ragazzi che fanno lezione “in italiano” (la prof non parla inglese in classe) e che imparano la lingua principalmente dai libri.
Le parole di una lingua straniera , se studiate con serietà, si imparano! Ma ciò che è difficile imparare, e riprodurre, il “suono”, il ritmo della lingua, la sua particolare musica.
IMPARARE UNA LINGUA DA PICCOLI
In effetti, se si impara una lingua da piccoli, si riesce facilmente a replicare il suono di una lingua straniera, ovvero l’articolazione delle singole parole e la prosodia della frase, che caratterizza e differenzia una lingua dalle altre. Iniziando da adolescenti o adulti, a meno di non possedere uno spiccato orecchio musicale, è assai difficile arrivare a questo risultato.
Una delle altre cose difficili da replicare quando si studia una lingua da grande è la sintassi. Nelle scuole si passano ore e ore a studiare le regole grammaticali, ma tutti noi abbiamo osservato che è assai difficile replicare il particolare ordine delle parole della lingua straniera. L’italiano e l’inglese da questo punto di vista sono abbastanza diversi e capita che alcuni scrivano o parlino senza errori grammaticali, ma con una sintassi ed un ordine di parole innaturale per un anglofono.
Gli studiosi hanno verificato che queste difficoltà sono universali: mentre le nuove parole sono apprese abbastanza facilmente in ogni momento della vita, la fonetica e la sintassi vengono assorbite naturalmente soprattutto in tenera età.
Ma non è solo una questione di “quando” si comincia a studiare l’inglese, bensì anche di “come “ si viene esposti alla seconda lingua.
Se lo studente viene esposto alla seconda lingua in un modo scolastico, difficilmente potrà acquisire fonetica e sintassi della lingue: queste abilità “del parlato” normalmente vengono assimilate grazie alla esposizione massiva alla lingua, e senza una strutturazione e studio consapevole.
IL METODO NATURALE PER IMPARARE UNA LINGUA STRANIERA
Se lo studente (anche adolescente e anche adulto) viene esposto alla seconda lingua in un simile a quello “naturale” (ovvero al modo in cui da piccolo ha imparato la sua lingua madre) , potrà acquisire con maggiore facilità la capacità di parlare la seconda lingua, riproducendo fonetica e sintassi dei nativi.
Quindi, ciò che la Dott.ssa Claudia Adamo di Open Minds sottolinea, è che non è solo l’età di esposizione , ma
anche la modalità di studio a fare la differenza. Durante una full-immersion nella lingua straniera (come ad esempio un viaggio studio all’estero), molti di noi notano che, dopo alcuni giorni, cominciano “quasi di botto” a capire meglio ciò che ci dicono e a rispondere con più scioltezza. Ci pare anche di “ricordare” cose che avevamo studiato, sulla carta: ma che non eravamo mai riusciti ad applicare.
Questo accade perché l’esposizione massiva all’input linguistico ci permette di cominciare ad automatizzare alcune funzioni legate alla comprensione e alla produzione linguistica. Quando “automatizziamo”, ovvero sia facciamo queste operazioni senza pensare, siamo assai più veloci ed efficaci.
Il fatto che usiamo di più la lingua (perché magari non ne possiamo fare a meno, essendo circondati da persone che non parlano la nostra lingua), aiuta il cervello a recuperare dalla memoria le informazioni immagazzinate. Il cervello funziona infatti così: la prima volta che recupera l’informazione , può essere laborioso e lungo. Ma se questa stessa operazione di recupero avviene tante volte , diventa automatica, veloce e non faticosa.
Le informazioni nel nostro cervello sono collegate…per questo quando cominciamo ad usare l’abilità di parlare una lingua improvvisamente “recuperiamo” anche tutte le cose che avevamo studiato e “seppellito”…le informazioni sono legate “come ciliegie” e vengono più facilmente messe a disposizione se necessarie.
I CONSIGLI PER IMPARARE UNA LINGUA STRANIERA
Per questo, è consigliabile:
- Non studiare mai una lingua in modo esclusivamente libresco o scolastico. Lo studio tradizionale va benissimo per imparare le nuove parole, ma non aiuta ad acquisiste fonetica e sintassi
- E’ veramente utile creare situazioni di full-immersion, parlando in lingua in classe, oppure se possibile andando a fare soggiorni all’estero
- Quando si va all’estero, è bene sfruttare il più possibile il tempo per esporsi massivamente alla lingua, sfruttando ogni occasione per parlare e ascoltare i nativi.
- Mentre si studia una lingua, è sempre bene affiancare alle lezioni, anche input di tipo divertente ed informale, come canzoni, film e video….saranno altrettanto utili del lavoro tradizionale.
Open Minds propone degli speciali Summer Camp in inglese che puntano sulla natura nel verde di Cascina Biblioteca in via Casoria a Milano (zona Lambrate) nella settimana dal 10 al 21 di Giugno . Il “Summer Camp” ha come obiettivo quello di far vivere ai partecipanti del Centro Estivo la “vita all’aria aperta” coadiuvata però dall’utilizzo delle più innovative tecniche di insegnamento della lingua inglese.
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