27 Gennaio – Giornata della memoria: come spiegarla ai bambini
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”
Il 27 gennaio viene ricordato in Italia l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e si celebra il “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. Un tema molto doloroso e non certo facile da spiegare ai bambini, specie sotto i 6 anni, ma è importante che i piccoli di casa conoscano questa parentesi buia che ha duramente segnato la storia del Novecento. Come poter fare quindi? Un ottimo spunto potrebbe essere quello di provare a raccontare questi avvenimento mettendosi proprio nei panni di un bambino. Un utile supporto ci può essere fornito dai libri.
Libri per non dimenticare
Alcuni testi che vi consigliamo di utilizzare sono i seguenti:
La bambina del treno: Lungo la strada gli occhi della bambina si incontrano con quelli di un bambino che dal ciglio della strada guarda incuriosito i treni sfrecciare. I due si salutano con la mano e il racconto della storia passa a quest’ultimo, che chiede a sua madre il perché di quel viaggio. Due bambini, due madri, due punti di vista. È difficile trovare le parole adatte per spiegare l’olocausto ai giovanissimi. È difficile pure trovare le immagini adeguate. Età di lettura: da 8 anni. Di Lorenza Farina.
Otto l’orsacchiotto: Questa è la storia dell’orsetto Otto e di due bambini: tre compagni di gioco inseparabili che solo una stella gialla cucita sul petto e la crudeltà della guerra riuscì a dividere. Ma non per sempre, perché un giocattolo amato non si abbandona mai davvero. Per fortuna Otto ha imparato a scrivere a macchina e può raccontare la sua storia di amicizia perduta e ritrovata, perché in un’imbottitura c’è spazio per tantissimi ricordi… Età di lettura: da 7 anni. Di Tomi Ungerer.
L’albero di Anne: il libro racconta la storia di Anne Frank dal punto di vista dall’ippocastano che stava di fronte all’alloggio segreto in Prinsengracht ad Amsterdam, dove la giovane si era rifugiata con la famiglia per sfuggire alla persecuzione nazista. Tutti conosciamo il tragico finale della storia, ma la figura della ragazzina ebrea che voleva vivere e diventare una famosa scrittrice continua a commuovere e a suscitare la volontà della testimonianza. Un libro che con parole semplici, con la sua delicatezza e le bellissime ed evocative illustrazioni riesce a raccontare la tragica storia di Anne anche ai più piccoli in modo superlativo. Consigliato a bambini ed adolescenti a partire dai 9 anni. Di Irène Cohen-Janca e Maurizio A. Quarello.
La portinaia Apollonia: È l’autunno del 1943. C’è una città piena di soldati cattivi e c’è un bambino ebreo che è costretto a uscire di casa per fare la fila della spesa. E poi c’è la portinaia Apollonia, così brutta e arcigna, non può essere che una strega. Ma forse esistono anche le streghe buone e Daniel imparerà che anche le persone burbere e schive possono salvare un bambino. Illustrato dalle splendide tavole di Emanuela Orciari. Dai 6 anni. Di Lia Levi e Emanuela Orciari.
Cartoni animati per aiutare i più piccoli a comprendere
Per permettere alle giovani generazioni di avvicinarsi all’orrore della Shoah secondo modalità a loro più consone vi consigliamo la visione insieme ai bambini del cartone animato “La Stella di Adra e Tati” che racconta la storia vera di 2 bambine, Alessandra e Tatiana Bucci, deportate ad Auschwitz-Birkenau all’età di 4 e 6 anni e miracolosamente sopravvissute all’eccidio nazista. Il cartone dura 28 minuti ed è disponibile su Rai Play in versione integrale. Sono inoltre disponibili sul web diverse clip di pochi minuti nel caso pensiate che siano più fruibili per i bambini.
Parlare con i bambini sul tema della memoria
Oltre ai libri si può cercare di ritagliare un po’ di tempo durante la giornata per discutere con i piccoli di casa e invitarli a riflettere – qualsiasi sia la loro età – sulle tematiche della memoria e della discriminazione. Spiegare ai bambini l’importanza del ricordo, invitandoli a riproporre un episodio che hanno vissuto un po’ di tempo fa e facendo loro capire che la memoria è indispensabile per non ripetere nuovamente gli stessi errori. Bastano anche esempi molto semplici, come ad es. il ricordo di una caduta sui pattini o in bicicletta: spiegategli che – da allora – ha imparato a fare molta più attenzione quando usa pattini e bici, andando più cautamente; questi ricordi possono essere utili perché aiutano il bambino a capire che anche il loro contributo sarà indispensabile perché cose sbagliate e dolorose non si ripetano. A questo proposito, quindi, invitateli a parlare dei loro pregiudizi e cercate di analizzarli insieme per poterli superare.
Luoghi della Memoria
Per i bambini un po più grandi può essere interessante visitare i luoghi della memoria presenti nella città di Milano, come ad es. il Memoriale dello Shoah in Piazza Edmond Jacob Safra, 1 e il binario 21 in stazione Centrale dove tra il 1943 e il 1945 migliaia di ebrei furono deportati nei campi di concentramento sui vagoni merci.
Una proposta alternativa può essere andare a caccia delle pietre dell’inciampo, sanpietrini lucidi, coperti di ottone posizionati davanti a un edificio, per ricordare le vittime dello Shoah. Su ogni sanpietrino è inciso nome e cognome, età, data di deportazione e, se nota, data di morte della vittima. n Europa oggi ce ne sono 70 mila, in oltre 2 mila città. In Italia sono oltre 500. A Milano si possono trovare in Corso Magenta, 55 quelle di Giuseppe Segre e Olga Lövvy Segre, in Viale Bianca Maria, 21 quella di Corinna Corinaldi Segre, in Viale Corsica 43 quella di Ezio Setti, in via della Sila, 47 quella di Eugenia Caminada e molte altre ancora. Su questo sito trovate la piantina completa www.pietredinciampo.eu.
Parliamo e raccontiamo ai nostri bambini cosa è stato l’orrore della Shoah per fare in modo che crescano bambini consapevoli e perchè capiscano che la diversità è una fonte di arricchimento per tutti, e non va escluso o annientato.
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